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Giornata del dialetto e delle lingue locali

Il 17 Gennaio non è solo il PIZZA DAY, ormai conosciuto da tutti. Il 17 Gennaio è anche la giornata del dialetto e delle lingue locali, tanto importanti quanto la nostra amata pizza nella creazione della nostra identità nazionale- forse non è un caso che siano lo stesso giorno :).

Il cibo è uno degli elementi essenziali della nostra cultura e che ci rende famosi in tutto il mondo. Forse non sapete,però, quanto i nostri dialetti siano unici, speciali, caratteristici e affascinanti agli occhi degli stranieri.

L’italiano è la nostra lingua, la lingua ufficiale e quella parlata dalla maggior parte degli italiani; è la lingua utilizzata per la comunicazione istituzionale, amministrativa, didattica; insomma è quella lingua che troviamo sui libri e che studiamo ogni giorno.  

Questo sicuramente lo sapevate già. MA sapevate che fino ai primi anni del Novecento l’italiano era una lingua parlata solo dalle classi più ricche e colte (ai tempi la minoranza della popolazione)?

E sapevate che la gente comune utilizzava, invece, il proprio dialetto locale? 

MA soprattutto, sapete che ancora oggi esistono 31 varietà linguistiche differenti tra dialetti e lingue locali, che sono riconosciute come VERE e PROPRIE lingue?! Starete pensando: “Beh, cosa c’è di affascinante in tutto questo, proprio non lo capisco”. 

La cosa affascinante è la varietà linguistica che caratterizza la nostra nazione. La cosa affascinante è che varietà linguistica significa varietà di storia, tradizione, cultura, abitudini, stili di vita e di pensiero. 

Quando scriviamo, parliamo, pensiamo, diamo per scontato tutto quello che riusciamo ad elaborare perchè lo facciamo in modo naturale. Se solo prestassimo attenzione per un attimo, ci renderemmo conto che quello che scriviamo, diciamo, pensiamo altro non è che lo specchio di chi siamo, delle nostre origini, del nostro modo di vivere e pensare. 

L’esistenza di tutte queste varietà dialettali e linguistiche ci deve inorgoglire tanto quanto l’esistenza e la popolarità della nostra pizza del mondo. Siamo stati e siamo tanto, abbiamo fatto la storia, la cultura, l’arte, la lingua e continuiamo a farlo oggi, nonostante tutto. 

Il fatto di parlare nella propria lingua locale o nel proprio dialetto non deve essere un segnale di ignoranza, bensì di grande legame e appartenenza alla propria terra. Il dialetto arricchisce la lingua, le regala piccole sfumature intraducibili, piccole caratteristiche introvabili altrove.

Pensate un attimo al vostro dialetto, come io sto pensando al mio. Dall’intonazione, alla pronuncia di alcuni suoni, al lessico e alla grammatica: tutto questo racconta qualcosa di noi e della nostra terra. Io penso al siciliano e penso così, tra le mille espressioni, alla parola valia che letteralmente è voglia, ma un siciliano dice valia perché voglia non ha la stessa sfumatura. Penso a prescia, penso a curtigghiu, a siddiarsi e mille altri termini che non potrei esprimere in altro modo se non nel mio dialetto, che, tra le altre cose, è strettamente legato alla lingua spagnola (per ovvi motivi), ma questa è un’altra storia e continueremo a parlarne presto, anche in relazione al mondo della traduzione. 

Da oggi, sii fiero del tuo dialetto e celebralo non solo il 17 Gennaio, ma ogni ogni giorno.

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